Tra i frutti dell’autunno un posto d’onore lo merita la melagrana, considerata sin dall’antichità considerata il simbolo della longevità e dell’abbondanza. La pianta è originaria di una zona che va dall’Iran alla zona himalayana dell’India settentrionale e anticamente era conosciuta col nome di “mela di Cartagine”. Furono proprio i Fenici a diffonderla poi in Europa attraverso le loro rotte marittime internazionali. Le sue proprietà terapeutiche erano conosciute già dai tempi di Ippocrate ma solo da pochi anni anche la medicina moderna, dopo una serie di studi dettagliati, ha riconosciuto gli effetti benefici e le proprietà terapeutiche della melagrana sulla salute dell’uomo.
I suoi frutti possono essere considerati un “vaccino” d’autunno grazie al contenuto di vitamina C, sali minerali e antiossidanti che hanno un’azione immunostimolante, ma tonificano anche ghiandole, ossa, cuore e vasi sanguigni. In cucina tanti sono gli usi: si preparano ottimi aperitivi, delicate marmellate. Con il melograno si può preparare anche un liquore delicato ed aromatico, con proprietà digestive.
La melagrana coltivata in Sardegna, ha in genere una dimensione di circa 10 cm di diametro, ha un profumo dolce e una forma tonda un po’ schiacciata e con una piccola coroncina all’estremità opposta al picciolo. A novembre viene celebrata con una sagra a Masullas, un caratteristico borgo in provincia di Oristano.