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Tempo di carciofi

Tempo di carciofi

Pianta nota fin dai tempi antichi, le prime testimonianze del suo consumo alimentare si fanno risalire alla civiltà egizia e greca, il carciofo è un ortaggio che deriva da selezioni del cardo.
I carciofi contengono numerosi principi attivi e vantano virtù terapeutiche. Ricchi di fibre, hanno pochissime calorie, oltre ad una buona quantità di calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Sono dotati di proprietà regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico e sono consigliati per risolvere problemi di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. Sono anche molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti, per la capacità di stimolare il fegato, calmare la tosse e contribuire alla purificazione del sangue, fortificare il cuore, dissolvere i calcoli. I carciofi contengono molto ferro grazie a due sostanze: la coloretina e la cinarina che sono in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e in particolare la cinarina, svolge un ruolo importante poiché riesce ad abbassare il livello del colesterolo. Da non sottovalutare è anche la funzione epatoprotettiva e antitossica dell’ortaggio. Quando i carciofi sono molto freschi ed hanno il gambo lungo è possibile conservarli immersi nell’acqua, proprio come i fiori freschi. Per conservarli in frigo, invece, occorre togliere le foglie esterne più dure e il gambo, lavarli, asciugarli e metterli in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: si conserveranno per almeno 5-6 giorni. Infine, è possibile congelarli dopo averli puliti e sbollentati in acqua con succo di limone, lasciati raffreddare e riposti in contenitori rigidi.
La coltura del carciofo è diffusa maggiormente in alcuni Paesi del Mediterraneo: in Italia, ma anche in Francia e Spagna. La raccolta del carciofo avviene principalmente tra il mese di novembre e quello di aprile.

In Sardegna la coltivazione del carciofo è di antichissima tradizione. Si coltivano diverse varietà: il carciofo Spinoso Sardo a marchio DOP, il carciofo Masedu (varietà senza spine) e altre varietà importate: Tema 2000, Terom, Violetto di Provenza, Romanesco.
Il Carciofo Spinoso di Sardegna è prodotto in alcuni comuni delle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano, Nuoro, Ogliastra, Sassari, Olbia-Tempio.
Si caratterizza per la limitata astringenza, il sapore gradevole, conferito dall’equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro, per la tenerezza della polpa che ne favorisce il consumo allo stato crudo. Altre peculiarità sono la ricchezza in polifenoli e altri elementi nutritivi e livelli di sodio e ferro particolarmente contenuti. Infine la particolare conformazione del capolino che, presentando brattee strettamente appressate le une alle altre, lo preserva dalla prenotazione di sostanze esterne nocive, garantendone la salubrità. Il carciofo spinoso è presente in molte ricette della cucina tradizionale sarda (Agnello con carciofiCarciofi fritti, Panada di carciofi, Carciofi alla bottarga, Carciofi al forno). Tuttavia, il vero intenditore sa che per gustare appieno il sapore di questo prelibato ortaggio occorre mangiarlo crudo: sfogliare ad una ad una le brattee e intingerne in olio extra vergine d’oliva insaporito con un pizzico di sale ed una spolveratina di pepe la parte basale, la più tenera. Gustare, condito allo stesso modo, il cuore del carciofo tagliato in quattro spicchi e privato dell’eventuale barbetta interna, ed il suo gambo preventivamente ripulito dai filini che lo rivestono.

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