Dall’intenso color rubino, il Cannonau è un vino DOC.
Prodotto da un vitigno autoctono chiamato appunto Cannonau, ha un profumo con leggere note speziate che ricorda le prugne mature, le more, i frutti di bosco e la rosa passita e un sapore intenso e persistente, secco. Destinato alle carni rosse, a brasati speziati, alla cacciagione e alla selvaggina, accompagna i pecorini stagionati ed è protagonista nella marinatura e nella cottura di molte pietanze.
Il Cannonau di Sardegna è protetto dal 1972 e si produce in tutta l’isola ma ci sono aree nelle quali il legame tra la coltivazione del vitigno e l’omonimo vino sono indissolubilmente legate alla storia locale.
Il nostro viaggio inizia a Jerzu. Da sempre legato alla tradizione vitivinicola, il suo territorio è coltivata a vigneti che si alternano uliveti. Jerzu è noto come “la città del vino” e qui si produce un ottimo Cannonau: pare che il Cannonau di Jerzu fosse conosciuto e apprezzato anche dai Romani e Cartaginesi.
Tortolì ha origini antichissime. Le tracce dei primi insediamenti risalgono al Neolitico, dal 6000 al 2900 a.C. Il culto pagano dei popoli prenuragici è segnalato dalla presenza di reperti megalitici quali i Menhir e le Domus de Janas. Nell’area di Tortolì e più in generale nel territorio circostante, la presenza di oltre 200 monumenti di età Nuragica (Nuraghi, Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri) documentano il fiorire di importanti insediamenti agevolati dalla ricchezza del territorio, dall’abbondanza di risorse idriche ed alimentari. Il particolare clima, il terreno, l’esposizione e la lavorazione particolare favoriscono la produzione di un ottimo Cannonau.
Mamoiada si trova nella parte più interna della Barbagia di Ollolai, in un territorio in cui sgorgano e scorrono numerosi corsi d’acqua, attraverso terreni in buona parte adibiti alla coltura o al pascolo. La presenza di queste risorse ambientali ha attratto insediamenti umani fin dal neolitico e pre-neolitico, con una varietà di tracce archeologiche e antropologiche significative. Colpisce Sa Perda Pintà (ossia “la pietra dipinta”, nota anche come Stele di Boeli), una lastra alta 270 cm istoriata con cerchi concentrici e coppelle, in tutto simile ad analoghe lastre diffuse nell’area dei Celti (Scozia, Irlanda, corsica, Galles e Bretagna). A Mamoiada si produce un ottimo Cannonau. Qui le piante vengono tenute basse e l’uva viene raccolta in ottobre inoltrato. Corposo, vagamente dolce, con un sentore accentuato di frutti di bosco, sfocia in uno splendido gusto di mandorle amare che persiste a lungo nel palato.
Oliena è adagiato sotto il massiccio calcareo del monte Corrasi, cullato a vista dalle cime di Corrasi e Carabidda; sorge ai margini della Barbagia di Ollolai a 10 km da Nuoro e il suo panorama si può ammirare dalla cima del monte Ortobene. Nel suo territorio è situato Badde Pentumas, un suggestivo canyon, e Su Gologone, una fonte di origine calcarea. Oliena è conosciuto oltre che per le sue bellezze paesaggistiche anche per il vino. Qui viene prodotto il Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena, vino DOC prodotto a Oliena da uve cannonau, decantato anche da Gabriele d’Annunzio.