Tante sono le lacrime versate durante il taglio della cipolla, quanto il sapore che questo bulbo, appartenente alla famiglia delle Liliacee, regala ai piatti a cui si accompagna.
Per bloccare la reazione chimica che spinge alla lacrimazione, troviamo rimedi antichi e soluzioni moderne più o meno efficaci: tagliare le cipolle immerse in acqua; tagliarle accanto alla fiammella di un fornello acceso; avvolgere le cipolle in una busta di plastica e metterle in freezer per circa 30 minuti, poi sbucciarle e quindi procedere tranquillamente a tagliarle; tenere in bocca un sorso d’acqua ecc.
La cipolla ha tante proprietà organolettiche, anche se molte delle sue proprietà benefiche si perdono con la cottura. Per questo, se tollerata dall’organismo e dalla vostra sfera sociale, si consiglia di consumarla cruda, da sola o nelle insalate. Questo ortaggio contiene vitamina C, vitamina E, ferro, selenio, iodio, zinco e magnesio.
Esistono diverse varietà di cipolle: quelle invernali che vanno consumate tra l’autunno e la primavera, quelle estive, quelle per sottaceti, seminate fitte per averle piccole, quelle da semina; ci sono poi cipolle di polpa rossa, violacea, bianca, tonde, dolci e di sapore forte.
In Sardegna sono tante le varietà locali e le feste dedicate a questo ortaggio.
Ricordiamo la cipolla bianca di Bonnanaro dal sapore dolce e gradevole, a cui è dedicata una sagra ai primi di Agosto. Nello stesso periodo la cipolla viene festeggiata anche a Tramatza.
Non si può dimenticare la cipolla di Banari, chiamata chibudda anaresa, una varietà che regala bianche cipolle giganti, dalle tuniche dorate, con esemplari che vanno dai 400 g al Kg. Questa cipolla dal sapore particolarmente dolce si offre per svariati usi in cucina e non solo. Soggetto preferito dei quadri del pittore Giuseppe Carta, a questa cipolla è dedicata la Sagra che si svolge a Banari nel mese di Luglio.